E’ stato pubblicato lo schema di relazione della Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Doc. XXVII, n. 18.), approvato il 30 marzo  dalle Commissioni riunite Bilancio e Politiche UE del Senato.
Le Missioni 2 «Tutela del territorio e della risorsa idrica e 6  «Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria» del PNRR prevedono alcuni punti di interesse per la professione medico veterinaria e per il suo ruolo.

Vediamoli in dettaglio:

Missione 2 – in merito alla linea progettuale «Tutela del territorio e della risorsa idrica»:

prevedere piani d’azione e monitoraggio, almeno all’interno delle aree protette, per le specie animali e vegetali inserite nelle direttive europee o che siano minacciate di estinzione rispetto alle liste rosse italiane;
promuovere un programma per impedire l’estinzione di specie animali e vegetali particolarmente minacciate su scala nazionale;
promuovere interventi finalizzati al benessere degli animali domestici e alla protezione degli animali selvatici, garantendo le necessarie azioni di contenimento, nel quadro degli obiettivi delle normative a loro tutela e di difesa dell’ambiente;
operare per una gestione più sostenibile dell’attività di pesca commerciale, inclusa la riduzione delle catture accidentali (bycatch) di specie non oggetto di consumo alimentare.

Missione 6- in merito alla linea progettuale «Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria»:

introdurre linee di intervento concernenti la sanità animale, in linea con l’approccio One Health e con le più recenti indicazioni programmatorie della Commissione europea in materia di sostenibilità dei processi produttivi, di contrasto all’antimicrobico resistenza, di miglioramento del benessere animale;
prevedere un piano di investimenti diretto al potenziamento dei servizi veterinari sul territorio nazionale;
riformare il rapporto tra salute e ricerca, per uno sviluppo organico dell’ecosistema innovazione e salute, inteso come sistema complesso costituito dall’insieme non solo di ospedali e assistenza sul territorio, ma anche di formazione, ricerca, innovazione tecnologica e rivoluzione digitale, nonché di un’importante filiera industriale;
valutare anche l’istituzione di un’Agenzia nazionale sulla sanità circolare, che veda protagonisti anche la ricerca in campo agroalimentare come strumento di prevenzione sanitaria;
investire nella produzione di vaccini (inclusi quelli a mRNA), di farmaci e di terapie innovative, come gli anticorpi monoclonali, così da rendere il Paese autonomo in tali comparti, rivelatisi strategici;
prevedere l’istituzione di un Sistema nazionale di prevenzione salute, ambiente e clima integrato, incentrato sull’approccio One Health, che riconosca la forte interconnessione tra salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi e consenta di promuovere un approccio multidisciplinare e che sia integrato con il già esistente Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA).