FNOVI 23/03/2022

Con una nota indirizzata al Ministro Speranza FNOVI aveva prontamente espresso la propria disponibilità a coordinare, per quanto di competenza, ed in collaborazione con il Ministero della Salute, l’arrivo in Italia di medici veterinari ucraini. Penocchio, nel richiamare le norme e le procedure applicabili per il riconoscimento della qualifica professionale di questi cittadini proveniente da un paese extraeuropeo, ne aveva sottolineato l’incompatibilità con la drammatica emergenza in atto ed aveva auspicato l’adozione di misure straordinarie da collegarsi allo status di rifugiato.

Ora la risposta è arrivata dal DECRETO-LEGGE 21 marzo 2022, n. 21 (Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina – GU Serie Generale n.67 del 21-03-2022) entrato in vigore dal 22 marzo 2022 che, tra le misure riguardanti la sanità, introduce la deroga alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie per i sanitari ucraini giunti in Italia durante questa crisi (Art. 34).

A decorrere dall’entrata in vigore del decreto e fino al 4 marzo 2023, in deroga alle disposizioni vigenti, sarà consentito l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario ai professionisti cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 che intendessero esercitare nel territorio nazionale, presso strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private, una professione sanitaria o la professione di operatore socio-sanitario in base a una qualifica professionale conseguita all’estero regolata da specifiche direttive dell’Unione europea.

Il decreto stabilisce inoltre che le strutture sanitarie interessate potranno procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti, muniti del Passaporto europeo delle qualifiche per i rifugiati, con contratti a tempo determinato o con incarichi libero professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente.

FNOVI nella sua missiva aveva inoltre sottolineato che la sua azione doveva intendersi inserita in un “contesto di una cooperazione umanitaria promossa su scala europea dalla Federazione dei Veterinari Europei, alla quale FNOVI aderisce, e che prevede la fornitura di alloggio gratuito anche ai familiari al seguito, e azioni di coordinamento per la collocazione professionale, presso attività veterinarie nel nostro Paese, dei Medici Veterinari ucraini che volessero esercitare temporaneamente in Italia”.