A seguito delle dichiarazioni del presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Bergamo, dr. Marinoni, pubblicate sul Corriere di Bergamo in data 7 marzo u.s., pubblichiamo la seguente replica:

Bergamo, 9 marzo 2023

In merito all’articolo pubblicato sull’edizione di Bergamo del Corriere, in data 7 marzo u.s., dal titolo: Inchiesta Covid:  “All’ATS di Bergamo un veterinario a capo dell’emergenza, sono più dei medici” intervengo per manifestare il mio profondo stupore e sdegno nei confronti delle espressioni usate dal Presidente dell’Ordine dei Medici e Chirurghi di Bergamo, dr. Marinoni che ha definito “demenziale” la scelta di affidare ad un veterinario a capo del Dipartimento di Prevenzione dell’ATS di Bergamo.

Le parole riportate in virgolettato nell’articolo, però, denotano come sia ancora lontano dalla cultura di alcuni, (troppi) medici il concetto che il medico veterinario sia un professionista che tutela, innanzitutto, la salute dell’uomo, mission che è al primo posto del primo articolo del nostro codice deontologico: è per questo che il nostro titolo effettivamente è quello di medici veterinari e non semplicemente “veterinari”.

Le parole del dr. Marinoni offendono tutta la nostra categoria più ancora che il dr. Sorice, collega che ha fatto del concetto di One Health (ovvero che la salute dell’uomo è indissolubilmente legata alla salute degli animali e dell’ambiente) il fulcro della propria professione.

Da quanto tempo i medici non gestivano più una pandemia o un’epidemia di grandi proporzioni?

I medici veterinari sono quasi quotidianamente all’opera per prevenire lo spillover di infezioni dall’animali all’uomo, basti pensare all’immane opera di prevenzione nei confronti dell’influenza aviaria che, finora, non ha provocato danni all’uomo solo grazie alla capacità di gestione delle epidemie da parte dei medici veterinari. Oppure al controllo della peste suina che, seppure non sia pericolosa per l’uomo, rischia di provocare gravi danni alla nostra economia. 

I medici veterinari sono da decenni a confronto con le infezioni da coronavirus (e di molti altri virus potenzialmente pericolosi per l’uomo) che colpiscono gran parte delle specie domestiche da compagnia e da reddito, e le tengono sotto controllo.

Tutto questo per dire che la gestione organizzativa di un’epidemia è cosa anche da medici veterinari: abbiamo la cultura scientifica e organizzativa per farlo e ciò che è mancato nelle prime fasi della pandemia è stata certamente l’organizzazione.

Quanto al fatto che in ATS Bergamo siano più i medici veterinari dei medici chirurghi, al di là del fatto se sia vero o meno, sia sufficiente documentarsi un minimo per comprendere quali siano le competenze del Dipartimento Veterinario e Sicurezza degli Alimenti di Origine Animale:

  • Servizio di Sanità animale, che si occupa di profilassi delle malattie infettive e parassitarie degli animali, con particolare riguardo alle malattie trasmissibili all’uomo, vigilanza su ricoveri animali, stalle di sosta, mercati, fiere ed esposizioni di animali, concentramenti di animali; interventi di disinfezione e disinfestazione dei ricoveri animali, pascoli, impianti soggetti a vigilanza e controllo veterinario, ivi compresi gli automezzi per il trasporto del bestiame.
  • Servizio Igiene della Produzione, Trasformazione, Commercializzazione, Conservazione e Trasporto degli Alimenti di Origine Animale e loro derivati cui sono attribuite le funzioni di effettuare il controllo della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati; effettuare le visite ispettive degli animali da reddito durante l’attività di macellazione; predisporre e attivare i piani in materia di vigilanza e controllo sanitario degli alimenti di origine animale e loro derivati, anche in forma integrata, con altri Servizi del Dipartimento Veterinario e Medico; effettuare il controllo sugli scambi commerciali, con Paesi della UE e Paesi Terzi, per quanto riguarda i prodotti di origine animale; gestire le “allerta alimentari “relative a prodotti di origine animale; gestire le “malattie trasmesse da alimenti”, per quanto di competenza e in coordinamento con il Dipartimento Medico; gestire la registrazione e il riconoscimento degli stabilimenti operanti nel settore della produzione, lavorazione e deposito di alimenti di origine animale, secondo quanto disposto dai Regolamenti (CE) del Parlamento Europeo n. 852/2004 e n. 853/2004.
  • Servizio di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche che si occupa di vigilanza sulla attività zooiatrica, sulle strutture sanitarie; vigilanza e controllo sulla riproduzione animale,  sulla produzione raccolta deposito trasformazione trattamento del latte e dei prodotti derivati, sulla alimentazione e sulla alimentazione medicata degli animali, sulla protezione degli animali utilizzati ai fini sperimentali e per altri fini scientifici; sul benessere animale in allevamento e durante il trasporto, sui sottoprodotti di origine animale;  sui rischi di natura biologica chimica e fisica derivante dalla attività zootecnica e dell’industria di trasformazione dei prodotti di origine animale, sugli interventi su segnalazione per inconvenienti igienico sanitari che coinvolgano animali o le strutture in cui siano ospitati, ecc.
  • Igiene urbana, prevenzione del randagismo, tutela degli animali d’affezione e interventi assistiti con gli animali (pet therapy)

Nemmeno il voler coscientemente ignorare l’importanza di queste attività e della competenza e professionalità che siano necessarie per farvi fronte può consentire di utilizzare le espressioni che sono state riportate.

Cordiali saluti

Prof. Stefano Faverzani

Presidente 

Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Bergamo

L’articolo sul Corriere della Sera, edizione Bergamo (Inchiesta Covid: «All’Ats di Bergamo un veterinario a capo dell’emergenza, sono più dei medici» | Corriere.it)